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Alimentazione e dieta vegetariana

Nell'immaginario comune la dieta vegetariana viene spesso intesa come un regime alimentare semplice privo di prodotti di origine animale. Le cose non sono così banali ed il concetto è molto più ampio.

 

Le mondo del vegetarianesimo in realtà rientrano diversi modelli alimentari:

  • dieta vegetariana: carne e pesce sono eliminati dall'alimentazione, mentre sono consentiti alimenti di derivazione animale quali ad esempio uova, latte, miele e formaggi.
  • dieta vegana: sono esclusi dalla propria alimentazione tutti i prodotti animali e/o di origine animale; la potremmo vedere come una dieta vegetaria molto più ristretta.
  • dieta crudista: basata sul solo consumo di frutta e verdura cruda

I motivi che spingono le persone ad adottare una di questi modelli alimentari sono molteplici; primo fra tutti vi è un rifiuto etico che  impone il rifiuto a cibarsi di alimenti che richiedono la sofferenza e l'uccisione di animali. 
Negli ultimi tempi però, molte persone scelgono di praticare una dieta vegetariana per motivi puramente salutistici.
 
Ma quanto è vero che una regime alimentare vegetariano sia salutare?

Pro e contro della dieta vegetariana

FruttiVolendo dare valore all'alimentazione vegetariana possiamo metterne in luce i pregi rispetto ad un'alimentazione classica a base di carne.

La carne è tossica perché produce urati che insieme agli zuccheri raffinati acidifica l'organismo determinando lo sviluppo di candidosi ed osteoporosi;  la carne è l'ambiente ideale per la coltura della maggior parte dei germi; essendo ricca di grassi, la carne favorisce lo sviluppo di tutte le malattie degenerative come quelle cardiovascolari ed il cancro; l'abbondanza delle proteine contenute nella carne può essere causa di insufficienza renale; inoltre le feci e le urine delle  persone che mangiano la carne contengono sostanze mutagene, capaci,cioè di modificare in modo permanente il patrimonio genetico delle cellule.

Gli alimenti vegetali invece aumentano la resistenza fisica grazie ad una notevole presenza di amidi, nei cereali, nei legumi secchi e nelle patate, che vengono depositati  come riserva energetica sotto forma di glicogeno nel fegato e nei muscoli; evitano la stitichezza grazie all'elevata quantità di fibre che regolarizzano il transito intestinale; riducono i rischi di malattie cardiocircolatorie grazie ad una percentuale di lipidi meno elevata; riducono il rischio di altre malattie degenerative come l'artrite, l'artrosi, il diabete e l'obesità.

Sembrerebbe quindi che mangiare carne faccia solo male, mentre il consumo smisurato di verdure sia una ricetta salutare da seguire ad ogni costo.

Putroppo non è tutto oro quel che luccica!

Vitamina B12 e ferro nelle diete vegetariane

Carne rossaE' risaputo e dimostrato che una dieta vegetariana (in senso stretto) conduce prevalentemente alla carenza di ferro e di vitamina B12, ma anche di vitamina D e calcio.

Alcuni vegetariani si tirano la zappa sui piedi da soli cadendo in contraddizione: prima affermano che la dieta vegana è più salutare di ogni altra dieta, e poi consigliano l'utilizzo di integratori alimentari per evitare carenze vitaminiche e minerali.

Se è vero che si può sopperire facilmente alla carenze di ferro aumentando il consumo di radicchio verde, difficilmente si può far fronte al bisogno di vitamina D (contenuta prevalentemente in alcuni pesci marini come aringhe, salmone e sardine ma anche nel latte e nei formaggi) e di vitamina B12 (contenuta prevalentemente nella carne e nel pesce, ed in minor quantità nel latte)

La fibra alimentare è fondamentale per la nostra salute ma come tutte le cose è bene non eccedere con il suo consumo. Esagerare con l'apporto di fibra alimentare (tipico dei vegetariani)  può essere infatti pericoloso. Troppa fibra apporta un eccesso di acido fitico, una sostanza che ostacola l'assorbimento di alcuni minerali (tra cui il calcio, il ferro e lo zinco) di cui la dieta vegetariana è già tendenzialmente povera.

Il ferro presente negli alimenti è assorbito lentamente ed in misura ridotta (in media solo il 5-10% del ferro ingerito viene effettivamente assorbito). L'assorbimento  di questo minerale dipende dalla forma in cui esso si trova nell'alimento, infatti il ferro emico è meglio assorbito di quello non-emico.

Il ferro emico è presente negli alimenti di origine animale mentre il ferro non-emico si trova soprattutto nei vegetali. Più del 20% del ferro emico introdotto con la dieta viene assorbito a livello intestinale mentre meno del 5% del ferro non emico viene assimilato.  L'assorbimento di ferro aumenta in presenza di vitamina C (punto a favore della dieta vegetariana) ma diminuisce se associato a fibre ed aumenta al diminuire del pH gastrico (punti a favore della dieta tradizionale onnivora).

Allora qual è la giusta alimentazione?

In conclusione non esiste una dieta universalmente giusta e salutare! Bisogna sempre mangiare in modo equilibrato in modo che il nostro organismo riceva tutti (e nella giusta misura) gli alimenti di cui ha bisogno.
    
Se proprio vogliamo rinunciare ai prodotti animali per motivi etici, possiamo farlo ma teniamo a mente che la carne è l'unico modo per garantirci l'apporto di alcune sostanze indispensabili al nostro organismo; quindi, piuttosto che eliminare completamente la carne, riduciamola al minimo indispensabile casomai chiedendo un consulto ad uno specialista della nutrizione, ad una persona che abbia le giuste competenze.